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Diamo i numeri


Questi dati sono tratti integralmente dal libro di M.me Chantal Armagnac; è un autore estremamente attendibile ed è la pubblicazione più recente di cui sono a conoscenza.

Nel 2009 sono censiti 800 viticoltori (500 indipendenti e 300 cooperatori) e 40 commercianti.

La gradazione delle acquaviti, a temperatura costante di 20 gradi centigradi, corrisponde alla proporzione di alcol presente in 100 litri di acquavite; quindi un armagnac a 40 gradi possiede 40 litri di etanolo su 100 litri di volume totale.

Nel mondo dei superalcolici è diventata consuetudine, partendo dall’assunto precedente, parlare di ettolitri di alcol puro (hlap) e per avere un riferimento più accessibile al lettore, un ettolitro di alcol puro equivale a 357 bottiglie da 70 centilitri di armagnac a 40 gradi.

La produzione calcolata sulla media di 5 anni è di 13.000 hlap, equivalenti a 4,6 milioni di bottiglie; bisogna poi aggiungere le giacenze di cantina per l’invecchiamento, calcolabili in 161.000 ettolitri per 58 milioni di bottiglie.

Sembrano numeri assai grandi: la realtà è che si parla comunque di un prodotto elitario e basta scorrere i numeri relativi agli altri superalcolici (dati relativi alle vendite del 2008):

 

  • Armagnac           = 6,6 milioni di bottiglie
  • Cognac               = 163     “               “
  • Whisky                = 1,6 miliardi di bottiglie
  • Vodka                   = 5        “               “

 

Il totale generale dei superalcolici (comprendente liquori, amari ecc.) sfiora i 16 miliardi di bottiglie.

 

Torniamo al nostro armagnac. Il 2009 è stato per tutti un anno di crisi, compresa la Guascogna, mentre gli anni precedenti (2007 e 2008) avevano visto l’armagnac evolvere meglio di alcuni concorrenti, con un ottimo incremento nelle esportazioni in più di 100 paesi diversi.

 

Completo la scheda segnalando la distribuzione delle vendite attraverso i vari canali:

 

  • Grande distribuzione                                                                            =  35/40%
  • Enoteche                                                                                              =  28/33%
  • Ristoranti, hotel, bar                                                                             =  17/24%
  • Altro (vendita diretta, per corrispondenza, internet, ecc.)                    =  11%

 

La produzione è così ripartita: il 70 % proviene da privati e cantine cooperative e il 30 % da commercianti.

 

Aggiungo un cenno a come sono distribuite le vendite secondo le varie formulazioni:

 

  • 3 Stelle/VS                       =   34%
  • VSOP/Napoléon               =   29%
  • XO/Hors d’age                  =  18%
  • Millesimi                           =  19%

 

In ultimo evidenzio come si forma il prezzo di una bottiglia:

 

  • Materia prima (armagnac)           =  22%
  • Lavoro e confezionamento          =  27%
  • Imposte e tasse                            =  43%
  • Commercializzazione                  =    8%

 

Queste sono le condizioni di base; se poi l’acquirente desidera l’annata eccezionale di un grande produttore, i parametri ovviamente cambiano.

 Consideriamo comunque che nell’invecchiamento in botte si perde una parte non trascurabile di armagnac; in 27 anni se ne va “angelicamente” circa la metà.

Diamo i numeri
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